Fotografare la Via Lattea di Giovanni Albani Lattanzi (Parte prima).

Eccoci alle prese con il soggetto più ambito, ma aimè più difficile, tra quelli cui può aspirare qualsiasi fotografo di paesaggio: la Via Lattea. Prima di vedere come fotografarla, andiamo a capire bene cosa sia. Quella che noi chiamiamo Via Lattea è la nostra galassia, una delle tante esistenti. Ha la forma di un disco con una sfera al centro, detta “nucleo”. Noi siamo sul disco – con nostro sistema solare – in una zona abbastanza periferica. La Via Lattea appare nel cielo come una scie densissima di stelle, con aree scure e una biforcazione, che nasce dalla costellazione di Cassiopea e termina all’orizzonte con la suggestiva zona del nucleo. Dato che segue il “movimento” stagionale del cielo, ci sono periodi in cui è meglio visibile e altri in cui è quasi del tutto nascosta. Allo stesso modo, seguendo l’apparente movimento quotidiano del cielo, sorge e tramonta come la luna durante la notte. Abbiamo quindi anticipato alcuni elementi base per come fotografarla, ossia il fatto che ci siano periodi migliori e che si muove costantemente.

Vediamo ora come impostare la fotocamera per fotografare la Via Lattea, che è un soggetto assai poco luminoso. Ampio e vistoso nel cielo scuro, ma comunque formato da tanti piccoli puntini luminosi. Come per tutti i soggetti poco luminosi, il primo passo è aprire tutto il diaframma e aumentare al massimo il tempo di scatto. Immaginiamo di essere ricchi e avere un f 2.8, per cui scatteremo a 30 secondi – f 2.8. La foto sarà molto scura. Passeremo quindi ad alzare gli ISO. Arrivati a 1600 ISO finalmente la nostra foto sarà abbastanza luminosa. Ma ingrandendola al 100% ci accorgeremo che – a 30 secondi – le stelle non sono dei puntini, bensì trattini. Questo perchè la rotazione della Terra ci fa apparire le stelle in movimento: 30 secondi da mosso. Con un grandangolare molto ampio (da 16mm in giù) possiamo osare al massimo 15 sec.. Ora però dobbiamo alzare gli ISO per recuperare lo stop perso con il tempo. Siamo quindi a f 2.8 – 15 sec. – 3200 ISO. Se poi abbiamo una lente che apre al massimo a f4 dobbiamo salire a 6400 ISO. Idem se la focale è maggiore di 16mm e dobbiamo usare un tempo max di 8 sec.

Dopo aver scoperto che per fotografare la Via Lattea dobbiamo scattare ad altissimi ISO, realizziamo che questo rappresenta un grosso problema. Sfortunatamente la grana del rumore che si genera ad altissimi ISO è molto simile alla “polvere” stellare che caratterizza la Via Latta. Inoltre, in Italia quasi dappertutto il cielo è velato da “inquinamento luminoso”, ossia dalla foschia naturale resa luminosa dalle luci delle città. Questo velo luminoso si frappone tra noi e le stelle, rendendole impastate e poco contrastate. Per recuperare siamo costretti a “contrastare” la nostra foto, sia con “contrasto” che con “chiarezza”, per scurire il cielo e esaltare le stelle. Sfortunatamente questa operazione ha lo stesso effetto esaltante sul rumore. Ma se cerchiamo di ridurre il rumore con il classico strumento di LR o Camera RAW (ma anche con Dfine e simili) distruggiamo la parte “sottile” della Via Lattea, impastandola irrimediabilmente. Siamo quindi in un vicolo cieco? No, per fortuna. Ma lo scopriremo nel prossimo articolo…

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