Hai presente quel senso di libertà?
Cioè questo senso di libertà, questo che stai respirando.
La senti l’aria com’è libera: non ti fa star bene?
Sono stata milleduecentotrè giorni in silenzio, a pensare, e pensare, e pensare cosa mai fosse la libertà, dove la dovessi cercare.
E più la cercavo, più non la trovavo, più mi disperavo.
Ero straziata, avevo un dolore insopportabile nella mente che mi rendeva paralizzata, incapace di svolgere qualsiasi azione, insomma: incapace di vivere.
E così me ne stavo lì, a fare il niente, o meglio a disperarmi.
Sì, ero disperata… Se ci ripenso…Dio, quanto tempo ho gettato della mia vita… Milleduecentotrè giorni.
In silenzio.
Paralizzata.
Un giorno, poi, me lo ricordo ancora adesso, era giugno, il ventisei, l’ho trovata!
E non era nascosta, ero io che mi nascondevo, ero io che la evitavo, ero io, io, e solo io…che non volevo vederla forse per timore o forse per…non lo so nemmeno, onestamente.
Ma la libertà mia stava…stava dentro me, aspettava solo che mi accorgessi della sua presenza per farsi vedere!
Ora la sento.
Ormai non conto più i giorni, perché non sento più la morsa del tempo, quel peso enorme che mi diceva “ehi, incapace, anche oggi non l’hai trovata”.
Ora sono libera.
Non mi vedi?
Ma non ti verrebbe da ballare qua, su questa strada?
Ballare come dei bambini e magari cantare quelle canzoncine che si cantano da piccoli, poi magari passare da “le Dolcicose” e prenderci un cornetto al cioccolato…o ancora meglio alla crema pasticciera, che a te piace di più.
E poi vestirci come ci pare, tipo come si veste la zia Anna, con un cappello giallo e la borsa verde perché come dice lei “gli abbinamenti giusti sono giusti nella mia testa.”
Ma lo sai che se ci penso ha avuto sempre ragione la zia Anna?
Eh, che ne dici?
E poi ridere, tanto ridere e fantasticare sul nostro futuro, tipo che un giorno ti chiedo di portarmi a vedere tutte le stelle e tu mi rispondi che non abbiamo un telescopio e che costa troppo caro.
Che poi io non stavo pensando al telescopio, ma tu sei sempre il solito e io sempre la solita, come dici tu.
E forse sì, hai anche ragione, magari sono un po’ esagerata, ma giusto un po’… di certo non più di te, di me e di tutti, non ti pare?
Comunque, vedi, è questa la libertà, riesci a sentirla?
Silvia Tuccitto