Sapevate che, perseguitati dalla collera di Seth, fratello e assassino di Osiride, Iside e suo figlio Horus trovarono rifugio nell’intricata macchia di papiro che ricopriva il delta del Nilo, evidenziando l’importanza di questa pianta nella mitologia e nella storia egizie.
Il nome egizio del papiro era ouadj, che significava “vigore”, “giovinezza”.
Pianta nobile e regale, simbolo di gioia, scettro magico delle divinità, il papiro partecipava alla vita quotidiana degli Egizi.
Si tratta di una specie vegetale che sviluppa alti fusti raggruppati in cespi e che, al tempo dell’Antico Egitto, ricopriva le regioni più umide del delta.
Associato alla gioia e alla giovinezza, in ogni momento della giornata era presente in una forma o nell’altra nella vita degli Egizi.
Quando fu trasformato in carta bianca e resistente, indispensabile per la scrittura geroglifica,il papiro acquisì il suo immenso valore per la storia, permettendo di tramandare nei secoli testi preziosi per la conoscenza della civiltà egizia.
Francesca Patrizia Strano